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Ruolo del volontario oggi

Il volontariato nel carcere di che se ne possa dire è sempre stato presente, è solo con la riforma penitenziaria avvenuta attraverso la (Legge 354 del 25/7/75 che esso assume una nuova dignità e soprattutto la consapevolezza di  giocare un ruolo tra i più rilevanti nel processo che dovrebbe favorire il  pieno recupero e reinserimento nella vita sociale di chi, per le ragioni più svariate  è stato privato della propria libertà.  Una consapevolezza che crescendo nel tempo proprio con la legge Gozzini, si vede finalmente riconoscere e moltiplicare le possibilità di azione, sia all’interno del carcere che all’esterno, assumendo un ruolo determinante nel tentativo di creare quella giusta sinergia tra carcere e società.  Può essere questo il momento in cui la funzione del Volontariato Carcerario fa il suo sostanziale salto di qualità divenendo protagonista di un anello di interconnessione importante e determinante per una migliore efficacia delle attività trattamentali poste in essere nell’ambito delle strutture penitenziarie.

 

E’ al Volontariato carcerario  che si deve lo sviluppo di innumerevoli attività sul territorio che coinvolgono la scuola, le istituzioni pubbliche e private. Fondamentale è stato il proliferare dell’ associazionismo per progetti riguardanti il periodo di permanenza del detenuto in carcere, sia quando egli è fuori, favorendo l’accesso alle misure alternative, rendendosi protagonisti di iniziative quali la ricerca di casa, del lavoro, dalla creazione di comunità di accoglienza e di cooperative, a supporto della famiglia, e cercando di individuare con analisi e studio attento le reali necessità derivanti da una constatata difficoltà di reinserimento alla vita sociale.  Ha contribuito con caparbietà e determinazione a favorire quel lento processo di crescita, della carente sensibilizzazione della società, affinché possano essere superati i numerosi ed atavici pregiudizi circa le persone detenute e l’istituzione carceraria in genere.  Attività questa primaria ed indispensabile per il raggiungimento e realizzazione di sempre più  migliori condizioni detentive e, soprattutto per i reati minori, creare quella giusta sensibilità e le opportune condizioni per porre delle  alternative al carcere..

Il Volontariato nella sua generalità, nel corso di questi ultimi decenni  ha saputo assumere una straordinaria dimensione,  divenendo una delle colonne portanti ed irrinunciabili della nostra struttura sociale.  Da semplice controparte solidale è divenuta elemento complementare e insostituibile, svolgendo il ruolo di protagonista partecipando, finalmente (anche se con le dovute eccezioni che come al solito ne confermano la regola) alla scelte decisionali con una sempre più autorevolezza,  professionalità e determinazione.

IL Volontariato da riparatore delle carenze istituzionali è divenuto elemento propositivo, propulsivo dell’attuale sistema sociale. Solo l’ottusità di qualche personaggio politico, legato alle regole del passato, ostacola il completamento di questo percorso definito “il salto di qualità”. La sua è divenuta una costante partecipazione responsabile nell’ambito delle istituzioni in cui opera. 

Questo fenomeno ha avuto, nell’ambito del mondo carcerario, la più grande manifestazione esplosiva di partecipazione  e disponibilità di tante persone che hanno voluto e continuano a collaborare con gli operatori del carcere, contribuendo con essi, a modificare ed umanizzare tale istituzione,  rendendola meno separata e distante dal resto della collettività, realizzando e favorendo iniziative atte ad un recupero e reinserimento del detenuto nella società al termine della sua detenzione. 

Finalmente ci si è resi conto che se si riesce a limitare l’atavica frattura tra Carcere e Società probabilmente il futuro della popolazione carceraria presenterà meno problematiche al suo rientro nella vita civile. Ed è proprio il Volontario ad essere divenuto nel tempo un tassello importante all’attività rieducativa svolta all’interno dei penitenziari procedendo ad un suo continuo mutamento qualitativo.  Si è passati dal Volontario elemento individuale spronato da tanta buona volontà e dal desiderio di esprimere  un messaggio di solidarietà al Volontario che ha avvertito il bisogno di unirsi ad altri, costituendo associazioni che oltre ad operare all’interno delle mura carceraria, opera all’esterno, realizzando opportunità di reinserimento attraverso temporanea ospitalità, formazione professionale ed avviamento al lavoro. Ma la missione più rilevante resta quella di partecipare attivamente ad una sempre più dilagante attività di sensibilizzazione della società alle reali e concrete problematiche dei detenuti e delle loro famiglie. Solo attraverso quest’opera di sensibilizzazione si potranno ottenere condizioni più favorevoli non solo al reinserimento nel mondo lavorativo al termine della detenzione, ma anche una più proficua ed utile partecipazione ad attività formative e lavorative in corso di esecuzione della pena.

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